Salvatore Carlin nacque a San Remo il 30/06/1913.

Rimase orfano del padre, commerciante di tessuti, a soli 5 anni. Sebbene non si possa parlare di una giovinezza segnata da vere e proprie ristrettezze economiche, per contribuire al bilancio domestico, con tre fratelli piccoli in famiglia, preferì conseguire una licenza commerciale e dedicarsi a molti lavori pur continuando a studiare musica.

Studiò prima sotto la guida di Fernando Bedini della scuola di Bologna poi al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino con il Maestro Cuneo e ottenne nel 1941, a Bologna, il diploma in contrabbasso.

In quel periodo le occasioni di lavoro per i giovani di talento erano diverse, per cui già dal 1938 suonava stabilmente nell’Orchestra Sinfonica della allora EIAR di Torino. Durante la guerra, a seguito del bombardamento del Teatro di Torino, sede dell’Orchestra, quest’ultima fu trasferita presso la Fenice di Venezia. In questa città Salvatore Carlin si sposò.

Dopo la Liberazione l’Orchestra della RAI ritornò a Torino ed il prof. Carlin partecipò al clima di rinnovamento musicale di quegli anni, collaborando stabilmente anche con le neonate orchestre di musica da camera. Fu primo contrabbasso solista, fin dal 1947 e fino al 1963, nel Collegium Musicum diretto da Massimo Bruni, e per ben sette anni collaborò con il Circolo Toscanini di Torino, che tanto merito ebbe nel diffondere, tra i primi in Italia, la musica moderna e contemporanea.

Con queste esperienze, documentate anche dalle preziose recensioni di Massimo Mila di alcune “prime esecuzioni” memorabili, il prof. Carlin ha affinato il suo gusto per le trascrizioni, l’elaborazione di apprezzati Studi didattici e la raccolta di passi d’orchestra.

Egli fu sempre curioso, con tenacia e modestia, delle più diverse manifestazioni della cultura: raccontava sorridendo di quando da ragazzo voleva scrivere un dizionario della lingua italiana che raccogliesse il meglio di quelli già esistenti (ha lasciato interi quaderni fitti di definizioni). Continuò a spaziare da tenace autodidatta nei più diversi campi del sapere, negli ultimi anni si appassionò alla lingua e cultura cinese riempiendo altri quaderni, con la sua bella e nitida calligrafia, di pittogrammi cinesi sempre accompagnati da diligenti appunti esplicativi e riferimenti alla cultura letteraria di quel paese.

Per due anni, dopo una vita trascorsa nell’ Orchestra Sinfonica di Torino, insegnò musica, con il suo tipico entusiasmo, in una piccola Scuola media del pinerolese.

Da questa personalità è naturale che nascesse un libro di storia ed esperienze sul suo strumento.

E’ pubblicato dalla Bèrben col titolo “Il Contrabbasso“ e diffuso anche all’estero, come i suoi “7 Studi di moderna tecnica per il contrabbasso” che fanno parte del normale repertorio didattico del conservatorio di Mosca.

E’ mancato a Torino nel 1980, dopo una vita vissuta senza risparmio ed i due figli volentieri offrono il suo lavoro nella musica alle nuove generazioni di studenti. Le partiture sono oggi conservate e consultabili in un apposito omonimo fondo presso il Conservatorio Vivaldi di Alessandria.